I magazine online hanno un problema coi sindacati
I magazine online, quando si reggono sul gioco della pubblicità (ovvero la maggior parte e la maggior parte dei magazine più letti e famosi), sono di qualità tendenzialmente bassa perché i lavoratori di questi magazine fanno una vita di merda e non hanno mai tempo per fare niente con un minimo di cura.
Quando questi lavoratori si rompono il cazzo di fare una vita di merda e conseguentemente scrivere pezzi completamente superflui, allora provano a cambiare le loro condizioni.
Quando ci provano cercano di sindacalizzarsi, e quando cercano di sindacalizzarsi trovano tendenzialmente non pochi ostacoli davanti a loro.
Penso a una generale resistenza da parte dell’azienda che possiede il magazine, e poi penso a chi sviluppa un INTERO MINI-SITO IN CUI SI SPIEGA A CARATTERI CUBITALI AI PROPRI LAVORATORI PERCHÈ NON DOVREBBERO SINDACALIZZARSI.
https://www.yourrights.hearst.io/facts-to-consider
(NOTA FAIR PLAY: *che io sappia la divisione italiana di questa azienda non ha adottato in alcun modo misure simili*)
Quindi, sì! Nel 90% dei casi se gli articoli che leggete fanno cagare è perché l’azienda che possiede il magazine che leggete sta impendendo in qualche forma ai suoi lavoratori di sindacalizzarsi e gli sta impedendo quindi pretendere dei diritti base che non solo gli permetterebbero di vivere meglio ma anche di scrivere meglio.